Aldo Spinelli

Alfabeto

Prendo in prestito il titolo di un romanzo di Georges Perec per raccontare la storia di alfabeto.

Che nasce dal misterioso e mirabolante miracolo di un semplice tratto, di un modesto segno che si trasforma in significante per esprimersi in un significato tanto largo quanto alto quanto profondo. È questo, in sintesi, il passaggio dal gesto al linguaggio.

Ogni testo è formato da parole, ogni parola da lettere, ogni lettera da caratteristiche che la possono identificare univocamente per distinguerla dalle altre. Se la “I” si accontenta della sua verticalità, la “O” vanta nella sua circolarità una circoscrizione senza ridondanze che sono proprie della “Q” o della ibridazione di segmenti e curve della “R”.

Ne consegue che ogni lettera può essere ingabbiata in uno schema tanto elementare quanto rozzo formato da una griglia di cinque per cinque caselle, riempiendone alcune e lasciandone vuote altre per identificare la specificità di ogni singolo simbolo.

Questo possibile (e passabile) alfabeto trova negli atomi della lettera il fondamento molecolare del linguaggio. 

Che può servire per dire ciò che si vuole ma anche, e questo è ciò che mi interessa, per descrivere sé stesso con i suoi propri strumenti: lettere scritte con lettere, metaenunciati costruiti con le parole formate da lettere.

Infatti alfabeto non è altro che la computazione delle lettere necessarie per definire lo stesso numero di lettere utilizzato nella definizione. Il solito circolo vizioso (o virtuoso). Contare per credere nella seguente tabella dove, per esempio, la scritta in italiano centosettanta A è formata da 170 A e lo stesso per tutte le altre lettere…


Da dove prendere gli elementi/strumenti “lettera”? La scritta a mano o i tasti del computer?

Ho preferito il ritaglio da un testo stampato per creare un contesto più verosimile. 

Quale testo scegliere? Un quotidiano, l’elenco del telefono o un vocabolario? 

Il progetto di costruzione di quello che, in sostanza, può essere considerato come un puzzle di lettere mi ha condotto alla scelta del romanzo puzzle per eccellenza, La vita istruzioni per l’uso di Georges Perec.

Quindi tutte le 4402 lettere necessarie alla realizzazione di alfabeto sono state ritagliate da una copia del volume.

La storia potrebbe terminare qui. Sennonché, alla fine del laborioso collage, mi sono accorto di un piccolissimo errore, quasi impercettibile: la mancanza di uno spazio prima della lettera W.

Per il volere della coincidenza, proprio su quella lettera (fuori posto) che, alla fine del romanzo, rimane in mano all’artefice dei puzzle… 

aldo spinelli

alfabeto

ottobre – dicembre 2010

28 collage su carta da lucido e libro con 4402 fori in scatola di plastica

cm. 25,5 x 17 x 9 

esposto nella mostra personale alla Unimedia Modern Art – Genova, aprile 2011

Nell’agosto 2019 ho deciso di ripetere la stessa avventura servendomi della traduzione in inglese dello stesso romanzo di Perec.

In questo caso le lettere ritagliate sono 7249 e l’opera è stata realizzata con la medesima tecnica.

Abreverba

Nel cruciverba, l’incrocio fra orizzontali e verticali facilita la soluzione del gioco. In questo schema monodimensionale lo stesso aiuto è dato dal fatto che alcune

Labirinto

Nel 1972, molto prima di aver trasformato una “A nell’O” in un anello (1976) ho progettato un labirinto utilizzando le lettere della parola “LABIRINTO”:

Alfabeto

Prendo in prestito il titolo di un romanzo di Georges Perec per raccontare la storia di alfabeto. Che nasce dal misterioso e mirabolante miracolo di